Ago 30, 2011
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L’Italia dopo il fallimento

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By Cybergeppetto

Prima puntata, lo scoppio della crisi

Incominciamo a pensare a cosa succederà quando lo Stato italiano fallirà e quali saranno i segni premonitori dell’evento.

Non voglio fare il menagramo, ma che lo Stato italiano sia pieno di sprechi è cosa nota, che i dipendenti pubblici e i rappresentanti del popolo siano troppi, soprattutto in certe regioni, è altrettanto risaputo, che l’Italia sia un paese pieno di debiti è cosa pacifica.

La politica si arrovella da anni su come far quadrare i conti, ma, invece di tagliare le spese, riesce solo ad aumentare un le tasse e a fare ulteriori debiti.

Quando, inevitabilmente, questa china porterà al crack, potremmo fare come hanno fatto gli argentini e, recentemente, i greci, andando a protestare in piazza, bisogna vedere però se riusciremo a mettere qualcosa da mangiare sulla nostra tavola e a unire, come si diceva una volta, “il pranzo con la cena”.

Il primo evento che dovrà verificarsi è, appunto, il crack: molto probabilmente si avrà dopo una settimana di ribassi in borsa e dopo un’asta di titoli di stato andata deserta; il governo annuncerà immediatamente misure urgenti per ridurre il deficit, ma le forze politiche non si metteranno d’accordo sul da farsi; qualche sindacato annuncerà uno sciopero contro i probabili tagli del governo. L’Unione Europea dovrà ammettere che l’Italia non può rimanere nell’euro. I supermercati saranno presi d’assalto.

Mentre dalle scansie degli ipermercati i viveri si volatilizzeranno per effetto della corsa all’accaparramento, non saranno accettate carte di credito, ci sarà la riscossa di quelli che in campagna hanno l’orto, che hanno tenuto qualche pollo e qualche coniglio in cortile e che, infine, hanno la stufa a legna. Le polveri sottili si ridurranno sensibilmente a favore di quelle spesse.

Il governo cadrà e, dopo una serie interminabile di consultazioni, si farà un bel “governo tecnico di responsabilità istituzionale e di solidarietà nazionale” per risolvere la crisi. Come si fece già tempo fa ai tempi del governo Amato / Ciampi, si preleverà qualcosa per decreto a tutti direttamente dalla banca e si vieterà di prelevare più di un tot al mese, tipo cento euro, così come si fece in Argentina al tempo dei tango bond.

I giovani continueranno a bighellonare per le strade con le cuffie del lettore mp3 nelle orecchie e si renderanno conto della crisi solo quando mammà gli dirà che i soldi in banca non li possono toccare più per decreto legge e che i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle. I pargoli s’incazzeranno un pò e opineranno che i venerandi genitori avrebbero potuto anche metter qualcosa da parte invece che spassarsela da baby pensionati.

Le dame di San Vincenzo si sposeranno i barboni che accudiscono con una sobria cerimonia, tanto ormai le nobildonne non hanno più nulla. Le concessionarie di pubblicità televisiva falliranno miseramente perché ci sarà un brusco calo di audience in televisione. Per la gioia di molti non si organizzeranno i reality, troppo costosi.

I meccanici convertiranno le auto perché possano andare a carbonella e si organizzerà qualche gara cittadina per non avere troppa nostalgia della formula 1, che non verrà più in Italia. Nichi Vendola dirà che il capitalismo è morto e bisogna ripianificare l’economia, proporrà anche l’istituzione del premio “Stakanov”, dal nome dell’ormai mitico lavoratore comunista.

Si avrà un generale dimagrimento della popolazione e i contadini venderanno la pancetta a peso d’oro per coloro che, intendendo recuperare qualche chilo, faranno a botte per comperarla.

Il Governo cadrà di nuovo dopo aver cercato di ridurre il numero di dipendenti pubblici e di pensionati. La Regione Sicilia annuncerà di aver bisogno di assumere dipendenti per sbrigare l’enorme mole di richieste di sussidio di povertà, quelle che presenterà solo chi paga il pizzo.

Cybergeppetto

p.s. Gli extracomunitari abbandoneranno in massa il Belpaese, qualcuno manifesterà per chiedere indietro i contributi versati, ma, alla fine, andranno via sconsolati ovunque. Ma non in Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda.

Foto di Irlandiani

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Inchiostro antipatico