Apr 27, 2010
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Non saranno le uova ad affondare la flotta russa a Sebastopoli, che resterà nel Mar Nero fino al 2042

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Lo aveva già annunciato in marzo, a circa un mese dalla sua elezione a presidente dell’Ucraina. Per Viktor Yanukovych, vittorioso sulla rivoluzionaria arancione Yulia Tymoschenko nello scorso febbraio, la flotta russa sarebbe potuta restare nel Mar Nero ben oltre il 2017 nel suo storico quartier generale di Sebastopoli nella penisola di Crimea, in Ucraina.

Al filorusso Yanukovych non è costato nulla rinnovare il contratto d’affitto della base militare alla Russia, anzi, in cambio ci ha guadagnato gas russo a prezzo di favore. Al relatore in parlamento, invece, è come minimo costato un vestito nuovo, dato che è stato preso di mira da lanci di uova.

Ma l’annuncio della ratifica ha potuto comunque essere fatto con l’aiuto di due ombrelli neri tenuti aperti sulla testa del relatore (che avrà messo da parte ogni timore scaramantico). Non saranno mica delle uova ad affondare il progetto di rinnovo dell’affitto per l’intera flotta russa, un inquilino storico del Mar Nero dall’annessione della Crimea da parte di Caterina II nel 1783.

In realtà il controverso contratto ha una valenza politica e geostrategica significativa. Da una parte rinnova il legame con la Russia, ottenendo allo stesso tempo una fornitura di gas che garantirà tepore nei lunghi inverni sia al popolo che alla finanza dell’Ucraina; e dall’altra permette alla Russia di mantenere seppur con restrizioni i propri scali in Egitto, Libia e Tunisia – ovvero nel centro del Mediterraneo – quale riconoscimento delle proibitive condizioni di manovra da e per il Mar Nero.

Per il primo ministro russo Vladimir Putin, il contratto va letto in termini di cooperazione militare finalizzata a rafforzare la fiducia tra i due paesi sul piano economico, sociale e politico in vista di una holding energetica.

Fonti: BBC, Globalsecurity, Washington Times

Foto: Black Sea Fleet, The Globe and Mail

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Forze Armate · Sicurezza