Lug 4, 2010
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L’escargot afghan. Politica, diplomazia e potere militare dopo il caso McChrystal

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By Cybergeppetto

Gli americani sono innamorati di Parigi. Si tratta di una specie di sindrome di Gerschwin: loro sono normalmente puritani e poco inclini ai rapporti sociali, anche una stretta di mano gli costa se non sono rednecks texani.

Ma a Parigi si trasformano, ballano sotto la pioggia, diventano romantici; tra un bordeaux e un beaujolais, anche Bruce Springsteen potrebbe cantare dolci canzoni d’amore mentre Gene Kelly balla lungo le rive della Senna.

Così è successo allo staff dell’Ex Comandante di ISAF.

Mentre aspettavano che le ceneri terroriste del vulcano islandese discendessero dagli strati più alti dell’atmosfera europea, i nostri eroi – al seguito del loro comandante  nel corso di un mese di “executive embedding” del giornalista di Rolling Stone – sono andati al ristorante con colui che li avrebbe graziosamente citati in un articolo ormai famoso.

Non sappiamo se siano andati a mangiare les moules da Léon de Bruxelles o les escargot bourguignonnés a Montmartre, ma pare che abbiano ben mangiato, meglio bevuto e ghiottamente esternato.

E’ uscito fuori un pot pourri di opinioni che hanno fatto sensazione e dato scandalo. Qualcuno in Italia ha subito proposto il giornalista protagonista dell’evento per il premio Pulitzer per aver investigato arditamente nella mente di McChrystal attraverso le esternazioni del suo autista, dell’attendente e via dicendo.

Chi mai avrebbe pensato che i militari considerassero Obama un dilettante? Biden un sanitario di ceramica? Holbrooke uno con la strizza di chi sta per perdere il posto?

In America i militari non sono terrorizzati da accuse di golpismo come in Italia: criticano e si dimettono; da McArthur in poi la lista è lunga, ma le motivazioni sono sempre le stesse, nessuno capisce qual è il proprio ruolo.

I politici dovrebbero stabilire la strategia di politica estera, i diplomatici dovrebbero fare accordi politici e i militari dovrebbero fornire la cornice di sicurezza per applicarli.

Tutti sanno che per fare un’operazione di peacekeeping ci vuole un accordo politico, in Afghanistan non c’è? Niente paura, tra un party e l’altro politici e diplomatici troveranno una soluzione… è solo questione di tempo.

Il generale Petraeus ha fatto sapere che si farà prestare il famoso iPod del collega McChrystal per ascoltare musica new age, una soluzione ottimale per la riduzione dello stress.

Richard Holbrooke ascolterà lo stesso tipo di musica, ma se la farà suonare da un’orchestra che arriverà presto a Kabul dagli Stati Uniti.

La cantante Enya parteciperà con musica di sottofondo alle prossime riunioni nella sala ovale.

Cybergeppetto

p.s. Motivazione della Medaglia d’Oro al Valore Pulitzer per l’articolo apparso sulla rivista Rolling Stone: “Dopo un mese d’intensi confronti verbali con una infame soldataglia, riusciva con maieutica maestria a ricostruire il superego di un importante comandante militare. Questa ardita manovra, in un solo colpo, riusciva a far finalmente sapere al mondo che cosa i militari americani pensano dei loro politici e dei loro diplomatici, nonché a causare l’ennesimo cambio al vertice di ISAF. Raro esempio di perizia nell’uso del gossip unita a non comune senso pratico nell’evitare di pagare il conto”.

p.p.s. Unico effetto collaterale di questo memorabile colpo giornalistico è stato il solito articolo sconclusionato di Cybergeppetto…

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Foto: la locandina di Un americano a Parigi è stata presa da qui; il ritratto dei generali McChrystal e Petraeus sono dello Staff Sgt. Bradley A. Lail, U.S. Air Force/DoD presi dal Rolling Stone; Léon de Bruxelles è Léon de Bruxelles; Pulitzer da www.pulitzer.org

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Inchiostro antipatico

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