Lug 20, 2010
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Una medaglia per Carlo: configurazione morale e culturale dell’eroe moderno

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By Cybergeppetto

Le recenti affermazioni di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, che hanno inteso equiparare la figura di Carlo Giuliani ai giudici Falcone e Borsellino mi spingono a scrivere, come contributo di proposta, la motivazione con la quale attribuire al giovane la Medaglia d’oro al Valor Militare, che potrebbe essere la seguente:

“Degno figlio di una nobile generazione che intese rifuggire dalle lusinghe della società borghese, si distinse per lunghi anni nell’esercizio della disobbedienza al potere e del ripudio della decadente cultura reazionaria.

Alfiere di una generazione in marcia verso la sublime utopia, egli si riconobbe negli sforzi intesi a superare vecchi schemi legati al lavoro, alla famiglia e alla convivenza civile, con ciò preferendo esplorare nuove forme di vita comune e amore anticonvenzionale.

Mentre molti autorevoli esponenti del suo schieramento si perdevano nelle nebbie delle sostanze psicotrope, egli lavorava alacremente per una società gerarchicamente anarchica, spiritualmente materialista, obbedientemente ribellista.

Mentre molti intellettuali e politici del suo schieramento si perdevano in chiacchiere da salotto nei talk show delle televisioni, egli si batteva sul campo contro gli odiati armigeri del potere che opprimeva la classe operaia.

Mentre i protestanti timidi sussurravano frasi melense contro il nemico comune – la globalizzazione – egli, unitamente ad altri giovani ardimentosi a viso scoperto a viso coperto, partecipava con coraggio a un’azione determinata e potente contro la quale nulla poterono le vetrine delle banche capitaliste, a nulla valse la corazzatura delle gioiellerie dei ricchi capitalisti, e di fronte alla quale si accartocciarono come lattine di spregevoli coca cola le automobili incautamente parcheggiate dai servi dell’oppressione borghese.

Con cuore impavido e limpida coscienza di sè, affrontava a viso scoperto a viso coperto una squadra di boia al servizio dell’oligarchia dominante, ingaggiando fiera lotta provvisto solo di arma di circostanza e per rincalzo solo il cuore grande di chi ha visto il sol dell’avvenire.

Colpito proditoriamente dal piombo infame dei vigliacchi difensori dei potenti della terra, donava la sua giovane vita ai posteri perchè coltivassero, nella società civile come nell’orto di casa, la pianta nobile della nuova intelligencija.

Genova, 20 luglio 2001”.

Cybergeppetto

p.s. Enrico Toti , nel leggere l’intervento del Presidente Vendola, viene colto da un dubbio che espone a Salvo D’Acquisto : “Pensavo di essere un eroe senza tempo, ma vedo che sono diventato vecchio, ora gli eroi sono di un’altra pasta…”.

“Non è vero, è solo una questione di mezzi tecnici, se tu avessi lanciato un estintore contro gli austriaci, invece della tua stampella troppo leggera, sarebbe stata tutta un’altra cosa…”.

Foto: http://barcentrale.files.wordpress.com/2009/08/carlo4.jpg; panorama.it

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Inchiostro antipatico

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