Mar 21, 2011
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Unità d’Italia. Mazzini è un semidio per gli stolti, parola dell’Alta Vendita

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A distanza di quattro giorni dalla celebrazione dell’Unità d’Italia le manifestazioni non sono ancora concluse.

Oggi 21 marzo il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano inaugura la nuova sede della Regione Lombardia, il grattacielo più alto d’Italia, a Milano. In giornata sarà a Varese, capoluogo che vide all’azione Garibaldi e i suoi Cacciatori delle Alpi per la conquista del nord Italia.

Garibaldi è considerato uno dei padri della Patria. E con lui Giuseppe Mazzini, il carbonaro che fondò la Giovine Italia e che Nubius, capo dell’Alta Vendita, il livello supremo delle società segrete, non esitò in questa lettera a considerarlo “un semidio per gli stolti”.

Da Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civilità, di Henri Delassus:

X. Lettera di Nubius a Beppo, in data 7 aprile 1836.

“Tu sai che Mazzini si è giudicato degno di cooperare con noi nell’opera più grandiosa dei nostri giorni. La Vendita Suprema la pensa diversamente. Mazzini ha troppo l’aria di un cospiratore da melodramma per adattarsi al cómpito oscuro che noi ci rassegniamo di condurre sino al trionfo.

Mazzini ama parlare di molte cose, sopratutto di sé. Egli non cessa di scrivere che rovescia i troni e gli altari, che feconda i popoli, che egli è il profeta dell’umanitarismo ecc. e tutto questo si riduce ad alcune miserabili sconfitte o a certi assassinii così volgari che io caccierei immediatamente uno dei miei staffieri se si permettesse di disfarmi d’uno de’ miei nemici con mezzi sì vigliacchi. Mazzini è un semidio per gli stolti dinanzi ai quali tenta di farsi proclamare il pontefice della fraternità, di cui egli sarà il dio italiano. Nella sfera in cui agisce, questo povero Giuseppe è ridicolo; perché egli sia una bestia feroce completa, gli mancheranno sempre gli artigli.

“È il borghese gentiluomo delle Società segrete che il mio caro Molière non ebbe l’abilità di intravedere. Lasciamogli portare nelle taverne del lago Lemano o nascondere nei lupanari di Londra la sua importanza e la sua reale vacuità. Che perori o scriva; che fabbrichi a suo bell’agio coi vecchi avanzi d’insurrezione o col suo generale Ramorino delle giovani Italie, delle giovani Allemagne, delle giovani Francie, delle giovani Polonie, delle giovani Svizzere ecc.

Se ciò può servire d’alimento al suo insaziabile orgoglio, noi non ci opponiamo; ma fategli capire, pur adoperando i termini che vi sembreranno più convenienti, che l’associazione di cui egli parla non esiste più, se pur è mai esistita; che voi non la conoscete, e che pur dovete dichiarargli che se esistesse, egli avrebbe certamente presa la via meno opportuna per entrarvi. Ammesso il caso della sua esistenza, questa Vendita è evidentemente sopra tutte le altre; è il S. Giovanni in Laterano, caput et mater omnium ecclesiarum. Vi sono chiamati gli eletti che soli sono riconosciuti degni di esservi introdotti. Fino a questo giorno Mazzini ne sarebbe stato escluso: non pensa egli che mettendosi di mezzo, per forza o per astuzia, in un segreto che non gli appartiene, si espone forse a pericoli che egli ha fatto già incorrere a più d’uno?

“Acconciate quest’ultimo pensiero a vostro modo; ma fatelo pervenire al gran sacerdote del pugnale, ed io, che conosco la sua consumata prudenza, metto pegno che questo pensiero produrrà sopra l’inframmettente il suo effetto”.

Foto: Giuseppe Mazzini da filosofico.net

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