Mag 25, 2011
421 Views
0 0

Proteste, ovvero il sale della Democrazia

Written by

(ma nessuno pensa alla pressione sanguigna)

By Cybergeppetto

Da Genova ad Ancona, da Castellammare di Stabia a Riva Trigoso, è un fiorire di proteste e , nella concitazione, distrattamente, si picchiano i poliziotti a Genova e si devasta il municipio di Castellammare. I benpensanti ce l’hanno detto mille volte : “La protesta è il sale della Democrazia”.

Come in ogni cosa, il troppo stroppia, e i politici fanno finta di non vedere che la minestra diventa immangiabile e la pressione aumenta. E’ buona regola andarci piano con il sale, si può sempre aggiungere, ma, dopo, è impossibile toglierlo.

Chi pensasse che il voto della maggioranza fosse più forte della protesta delle minoranze si sbaglierebbe di grosso, non ha abbastanza sale della democrazia in testa. Chi sperasse che le maggioranze parlamentari fossero sempre decise e determinate a realizzare quanto hanno detto in campagna elettorale commetterebbe un’ingenuità colossale, la sua pressione sistolica e diastolica saranno messe a rischio dai vari tipi di sali che affollano le scansie del supermercato democratico.

Un proverbio toscano recita “Chi ‘un piange, ‘un puppa”, rimandando all’immagine del bimbo che sa solo che per mangiare gli basta piangere e qualcuno gli darà quel che vuole, il suo orizzonte cognitivo è limitato e, dato lo sforzo che deve fare per crescere, anche comprensibile, ma, presto o tardi, bisognerà che l’infante passi attraverso le forche caudine dello svezzamento e, poscia, attraverso tutti gli ostacoli che la vita gli frapporrà.

In Italia questi concetti li conoscono tutti, ma si preferisce che siano solo gli altri ad applicarli, gl’importa un fico ai nostri amici teppisti e spaccavetrine, di cui abbiamo già dissertato, se la Fincantieri ha dei problemi, basta che pantalone paghi.

Loro hanno una ricetta per tutto: non mi assumi? Ti spacco la vetrina! Non mi dai il prestito? Ti spacco il bancomat! Fai il gazebo per il partito che non mi piace? Ti spacco la testa! Non assumi il precario? Chissenefrega, tanto io non lavorerò mai, al massimo posso spaccare qualche vetrina per lui… la lista è lunga e, tutto sommato, monotona. Sia chiaro che certa gente, tra avvocati progressisti, giudici illuminati e opinionisti vuoto a perdere, non pagherà mai una lira per i danni che combina.

Quando ero un giovanotto, negli anni Sessanta, al vedere certe scene pensavo di vivere un’epoca buia e brutta, ma che presto o tardi si sarebbe dissolta. Devo ammettere che certi imbecilli, insieme a certi furboni che li manovrano, sono rimasti perfidi e idioti come allora, l’unica cosa che è cambiata è il livello del debito pubblico che nel frattempo abbiamo raggiunto per dar da mangiare a gente così inutile e insulsa.

Cybergeppetto

p.s. “Mamma! Questa minestra fa schifo!” protesta il giovane vitellone. “Ma caro… – protesta la mamma – ci ho messo tanto amore, forse mi sarà scappato un po’ di sale in più mentre ti sgridavo per i disastri che combini in casa. Com’era quel proverbio?” Chiede cogitabonda :”O ti mangi il minestrone… o ti becchi lo scapaccione. Era così? O no?…”.

Il bimbo che piange è di http://image.shutterstock.com

Articolo correlato:

Teppisti e Spaccavetrine – By Cybergeppetto (26 novembre 2010)

Article Categories:
Inchiostro antipatico