Ott 28, 2012
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Non sono fischi per fiaschi

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Non c’è fraintendimento. È tutto chiaro. I fischi di ieri al ministro della Difesa e ai Capi di stato maggiore di Difesa ed Esercito non sono certo fischi da prendere per fiaschi, bensì l’espressione chiara dello scontento di chi ha voce in capitolo. Ex militari, nel caso di ieri a Pisa.

Se i loro predecessori se la sono cavata con cose da molto meno, potendo contare su un governo politico più che tecnico, il ministro della Difesa e i Capi di stato maggiore di Difesa ed Esercito attuali sono invece nell’occhio del ciclone e non possono contare su nessuna boa di salvataggio. Come dire, hanno avuto la sfortuna di capitare nel momento storico meno favorevole alla loro tranquillità professionale.

Il caso dei marò, la spending review, lo scontento generale stanno esacerbando gli animi. Chi è in teatro operativo ha la percezione di essere allo sbando. Lo si legge dai toni dei profili di facebook dei soldati, dai loro messaggi di risposta ai saluti, dalla scarsa motivazione che li sostiene lontano da casa, dove non si può più nemmeno dire che si va per i soldi dato che poi si deve restituire quasi tutto al fisco.

Chi in teatro operativo invece non è, ha altro a cui pensare. Alla famiglia che si sfascia per la mancanza di un piano di sostegno in aiuto ai continui trasferimenti, alle fantasiose interpretazioni dei regolamenti, alla cialtronaggine di un ambiente che mira a sopravvivere galleggiando su vetuste e anacronistiche ambizioni individuali.

Ci si aspettava di più da questo team. I militari si aspettavano di più. Per un attimo si era intravisto l’avanzamento del nuovo e lo sfrondamento del vecchio e dell’inefficiente. Un nuovo sistema che avrebbe permesso di revisionare il carrozzone militare con maggior razionalità e tanto più rispetto per la persona.

E invece questo carrozzone appare ai più come una trappola, da dove chi vale e sa fare per davvero il proprio mestiere non può uscire, pena una deriva sociale che non permette di riciclarsi se non si è in possesso di solidi appoggi per scalare agenzie e industrie della Difesa o se non si possiedono capitali propri per diventare imprenditori di se stessi.

Uno sbandamento totale che brucia negli animi di chi ha giurato di servire il proprio paese e che oggi, se ha lasciato l’uniforme, può almeno permettersi di fischiare.

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Foto: tg.la7.it

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Forze Armate