Gen 12, 2014
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Gigia, non capisci un tubo…

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By Cybergeppetto

Gigia è, ovviamente, un nome di fantasia, ma l’ho attribuito a una donna che proprio non capisce quali siano le conquiste sociali dell’altra metà del cielo nella nostra società.

Caparbia e ostinata, continua pervicacemente a non interagire in maniera soddisfacente con l’evo contemporaneo, i suoi “must”, le cose importanti, i suoi “in”, le cose di moda, i suoi “out”, le cose fuori moda.

Gigia, io non ti capisco, già quando ti guardo in viso, vedo un volto naturale, in cui Madre Natura ha messo delle imperfezioni, sappi che le donne di oggi sono solite migliorare il loro aspetto mettendo due palloncini al posto degli zigomi e sostituendo le loro labbra con due mini-canotti. Non dico d’iniziare subito con il bisturi, ma potresti almeno dedicare un po’ del tuo tempo ad ascoltare quei simpatici programmi pomeridiani che discutono di tanti interessanti temi, tipo il delitto del momento, l’omosessualità, l’integrazione razziale, e, per l’appunto, l’importanza della chirurgia estetica.

Gigia, quando io vedo le tue mani provate dal lavoro, tu che fai l’artista, la restauratrice, la creatrice di nuovi oggetti, mi prende un moto di sconforto, tu non potrai mai curare adeguatamente le tue unghie, laccarle e decorarle come tante donne mostrano orgogliosamente in facebook, rischi di perdere appeal rispetto alle tue coeve, oltre alla mancata socializzazione e all’arricchimento umano di cui fruiresti se frequentassi i cenacoli di estetismo ungulare, luoghi in cui si fanno discussioni molto impegnate.

Il lavoro manuale, poi, è l’aspetto più deteriore della tua personalità, non è possibile che una donna preferisca la puzza delle colle al profumo dello Chanel n. 5, ricordati che Marilyn ci si vestiva con quel profumo, molte donne ci si farebbero il cappotto.

Mentre tu ci dai di olio di gomito, un sacco di ragazze più “disinibite”, come si dice oggi, di te affollano i tanti cenacoli “bunga bunga” di ogni colore politico e in ogni città italiana. Non capisco perché tu debba rinunciare alla libera espressione della tua sessualità. Siamo usciti dalle fobie oscurantiste da tanto tempo, ormai il sesso, soprattutto per le donne, è una risorsa da sfruttare adeguatamente, sarebbe utile che tu comprendessi il tuo potenziale erotico, sviluppassi un “marketing” adeguato, così potresti divenire, come tante donne e uomini di oggi, imprenditrice di te stessa.

Se ti piace l’immagine di una donna dal carattere mascolino, puoi sempre fare un book fotografico vestita da boscaiola sexy, da Lara Croft peninsulare, se tu poi lo dessi all’agente giusto, gli sceicchi del petrolio farebbero la gara a ingaggiarti come concubina.

Mentre tu fai l’altalena tra lo stucco e la cartavetro, i pennelli e i colori, conciata in volto peggio di arlecchino, tante ragazze “intraprendenti” assaltano i casting dei reality show per tentare la fortuna senza aver bisogno di saper fare qualcosa. Non devono saper ballare o cantare, non devono leggere libri e tantomeno commentarli, non devono saper presentare o far ridere, se non in maniera involontaria. Nelle riprese agli infrarossi, quelle tipiche dei reality di notte, potresti fare un figurone facendo flanella con il primo, o la prima, che capita, potresti vincere delle “ospitate” nelle trasmissioni del pomeriggio, quelle che ora non guardi. Potresti diventare un’opinionista che seleziona tronisti per Maria De Filippi o una consulente culturale per Barbara d’Urso, magari ti si aprirebbe una strada importante per fare carriera come Tina Cipollari, diventeresti anche tu una “vamp” e passeresti le tue giornate avvolta in un boa di piume di struzzo.

Cybergeppetto

p.s. Importante evento d’arte in un antico palazzo di Milano nel quale Gigia ha ideato una performance in cui dei tronisti insceneranno un talk show mentre, seduti su degli sgabelli, l’artista dipingerà sulle loro schiene delle scene bucoliche che celebrano il lavoro dei campi o dei mestieri della tradizione. I tronisti troppo intemperanti verranno fatti inginocchiare sul pavimento affinchè l’artista dipinga delle ortiche sulle loro terga…

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Inchiostro antipatico