Ago 31, 2014
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Scomparsa del gen Brandi, medaglia d’oro El Alamein ferito in combattimento alla guida dei suoi parà della Folgore nel 1942. Il cordoglio dell’Esercito

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“È scomparso questa mattina [ieri, 30 agosto, ndr], per cause naturali, presso la propria abitazione in Bolzano, il Generale di Corpo d’Armata Medaglia d’Oro al valor militare Ferruccio Brandi, nato a Trieste il 9 novembre del 1920”.

Con queste righe lo stato maggiore dell’Esercito dà notizia nel suo comunicato stampa di ieri, 30 agosto, della scomparsa del generale Brandi, decorato per il suo valore dimostrato in combattimento a El Alamein.

Il Capo di stato maggiore dell’Esercito (CaSME), generale Claudio Graziano, ha espresso a nome suo, e di tutta la Forza Armata, profondo cordoglio e l’affettuosa vicinanza alla famiglia del valoroso ufficiale, ferito gravemente guidando in combattimento i suoi paracadutisti dell’eroica divisione Folgore sulle sabbie di El Alamein.

Il CaSME, gen Graziano, ha rievocato la straordinaria figura di uomo e di soldato che ha sempre operato con onore e altissimo senso del dovere al servizio del paese.

Il generale Brandi, combattente nella Seconda Guerra Mondiale, era stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare per i fatti d’armi di El Alamein, con la seguente motivazione:

“Comandante di plotone del 187° rgt. paracadutisti, Divisione “Folgore”, attaccato da preponderanti forze corazzate, rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli. Colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola, con i gesti seguitava a dirigere i suoi uomini e ad incitarli alla lotta, salvando, col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo, la posizione aspramente contesa (El Munassib – Africa Settentrionale, 24 ottobre 1942).

Il generale Ferruccio Brandi, che nella sua prestigiosa carriera era tra l’altro stato comandante della gloriosa brigata paracadutisti Folgore, era Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. I soldati d’Italia di ogni ordine e grado, in servizio e in congedo, si inchinano riverenti nel porgere l’ultimo saluto militare a chi, come il generale Brandi, ha dedicato tutta la vita per il suo Esercito Italiano e per la sua Patria.

Dal sito dell’Esercito Italiano, nella sezione Le Medaglie d’Oro al Valor Militare:

BRANDI Ferruccio
Tenente cpl. 187° rgt. paracadutisti, Divisione “Folgore”

Comandante di plotone paracadutisti, attaccato da preponderanti forze corazzate, rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli.
Sorpassato dai carri, raccolti i pochi superstiti, li guidava in furioso contrassalto, riuscendo a fare indietreggiare le fanterie avversarie seguite dai mezzi corazzati. Nuovamente attaccato da carri, con titanico valore, infliggeva ad essi gravi perdite ed, esaurite le munizioni anticarro, nello estremo tentativo di immobilizzarli, si lanciava contro uno di questi e con una bottiglia incendiaria lo metteva in fiamme.
Nell’ardita impresa veniva colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola; dominando il dolore si ergeva fra i suoi uomini, e con la mandibola penzolante, orrendamente trasfigurato, con i gesti seguitava a dirigerli, e ad incitarli alla lotta, tra fondendo in essi il suo sublime eroismo. Col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo salvava la posizione aspramente contesa e, protraendo la resistenza per più ore, oltre le umane possibilità, s’imponeva all’ammirazione dello stesso avversario. I suoi paracadutisti, ammirati e orgogliosi, chiesero per lui la più alta ricompensa.
El Munassib (Africa Settentrionale), 24 ottobre 1942.

Fonte e foto: Esercito Italiano

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Forze Armate