Gen 10, 2018
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Marina, COMSUBIN: la seconda migliore prestazione JDO nella storia della US Navy è del guardiamarina italiano Lo Schiavo

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Ieri, 9 gennaio, a Palazzo Marina, a Roma, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare (CaSMM), amm Valter Girardelli, ha incontrato il Guardiamarina Emanuele Lo Schiavo, Ufficiale Palombaro del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), rientrato in Italia dopo avere concluso con successo il corso Joint Diving Officer (J.D.O.) in Florida – U.S.A.

Si tratta della seconda migliore prestazione nella storia della U.S. Navy, quella conseguita da Lo Schiavo, “a conferma della qualità dell’iter formativo seguito dalla Scuola Subacquei del COMSUBIN”, spiega la Marina nel suo comunicato al riguardo del successo dell’Ufficiale Palombaro.

I risultati dei test conseguiti da Emanuele Lo Schiavo al termine del corso allo United States Naval Diving and Salvage Training Center di Panama City Beach in Florida, che lo pongono al secondo posto in assoluto nella storia della U.S. Navy, dimostrano l’alto livello di preparazione e specializzazione dei Palombari italiani.

“Un corso durissimo quello negli U.S.A. – spiega il comunicato –  della durata di 4 mesi per acquisire le capacità di condurre e dirigere operazioni subacquee militari anche in Oceano che solo in pochi sono stati in grado di completare. Infatti, dei 28 ufficiali presenti, tra i quali 4 stranieri, solo in 19 statunitensi e il Guardiamarina Lo Schiavo hanno superato ogni prova, ultimando l’addestramento con profitto”.

Grazie alle eccellenti doti psico-fisiche, il Guardiamarina Emanuele Lo Schiavo ha inoltre conseguito il titolo di Honor Graduate, si apprende, essendosi classificato al primo posto nel rispettivo corso, distinguendosi nelle varie prove accademiche e pratiche. “Un risultato di pregio che onora non solo la Marina Militare, ma l’Italia tutta”.

Il risultato conferma l’assoluta qualità dell’iter formativo seguito presso la Scuola Subacquei di Com.sub.in. nel solco delle tradizioni marinare italiane, ponendo il G.O.S. quale punto di forza ed elemento di eccellenza della Marina Militare e delle Forze Armate tutte nel settore subacqueo sia nelle funzioni di esclusivo ambito militare, che per attività a favore della collettività.

Da oltre 150 anni i Palombari della Marina Militare vengono formati e addestrati all’interno della base del Varignano di La Spezia, superando dei complessi e intensi corsi per diventare dei veri professionisti del mare e degli specialisti chiamati a operare in ogni parte del mondo.

Gli Ufficiali Palombari della Marina, come il Guardiamarina Lo Schiavo, hanno frequentato l’Accademia Navale di Livorno – il cui bando per l’accesso alla 1^ classe è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nr.3 del 09.01.2018, 4a Serie Speciale, ricorda il comunicato – e visibile sul sito www.marina.difesa.it all’interno della sezione “Concorso Accademia Navale 2018”, rende noto il comunicato stampa.

La “via” del mare già intrapresa da Emanuele Lo Schiavo, spiega la Marina, è “un’opportunità per tutti i giovani dai 17 ai 22 anni che vogliono intraprendere percorsi formativi offerti dalla Marina Militare, per poter garantire non solo il proprio futuro ma anche quello del mare stesso e della Patria”.

Questa scelta di vita significa lavorare in un ambiente ad alta specializzazione dove ogni persona è un elemento imprescindibile di un ingranaggio perfetto, viaggiando, raggiungendo mete lontane e luoghi unici, lavorando al fianco di organizzazioni impegnate in missioni sociali e umanitarie, oppure essere impegnati con militari di altri paesi con cui condividere obiettivi ed esperienze.

La Marina Militare continua a offrire la possibilità di cogliere una delle più ambiziose opportunità lavorative, di assumersi delle precise responsabilità, mettersi al servizio degli altri e decidere per il proprio futuro.

Approfondimento: i Palombari (fonte Marina Militare)

I Palombari sono spesso chiamati a operare in complesse operazioni subacquee militari o di Protezione Civile. Peculiarità quest’ultima, che rende tale componente della Marina un vero e proprio strumento “complementare” al servizio della collettività.

Tra le attività di maggiore rilievo svolte nel 2017 meritano menzione i 22.000 pericolosi ordigni esplosivi e residuati bellici rinvenuti nei mari, laghi e fiumi italiani e neutralizzati dai Palombari del G.O.S. oltreché l’individuazione e il recupero della scatola nera dell’Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare, impattato lo scorso settembre nelle acque antistanti Terracina.

Il G.O.S. opera quotidianamente anche a beneficio della collettività mediante l’uso ti tecniche e strumentazioni che trovano applicazione in ambito sanitario. Gli impianti iperbarici del Raggruppamento Subacquei ed Incursori di La Spezia e del Centro Ospedaliero Militare di Taranto effettuano trattamenti di Ossigeno Terapia Iperbarica che, condotti secondo precise indicazioni e rigorosi protocolli d’impiego, sono capaci di garantire la risoluzione positiva di numerose patologie cliniche, tra le quali le malattie da decompressione conseguenti ad attività subacquee, l’avvelenamento da monossido di carbonio, le gangrene gassose e le lesioni da schiacciamento o fratture a rischio. Inoltre, la Marina Militare attraverso l’Ufficio Studi del Raggruppamento Subacquei ed Incursori, collabora con le Università e l’industria per le fasi di progettazione e realizzazione dei mezzi, di nuove tecnologie e promuove numerose iniziative di ricerca scientifica.

Il Comsubin è rappresentante in Italia per tutto ciò che concerne le attività dei subacquei militari sia nell’ambito dell’Agenzia Europea per la Difesa che della NATO. Forma gli operatori subacquei di tutte le Forze Armate e Forze di Polizia (EI, AM, CC, PS, GdF) italiane grazie al Decreto Ministeriale del Ministero della Difesa del 25 giugno 1984, istitutivo del brevetto militare da operatore subacqueo nonché di molte altre Nazioni. Inoltre, interviene in tutti i contesti di pubblica incolumità in cui occorrano capacità operative estremamente spinte, collabora con le università e l’industria per la progettazione e realizzazione di nuovi mezzi e per promuovere numerose iniziative di ricerca scientifica.

Quasi 170 anni di esperienza formativa ed operativa, milioni di ore d’immersione, sviluppo di apparecchiature ed innovative procedure subacquee fanno del Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare una vera e propria eccellenza a livello mondiale a disposizione del Paese.

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Fonte e foto: Marina Militare

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Forze Armate