Mag 22, 2018
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CaSMD: il gen Graziano e il gen Hayat, CJCSC, assistono alla Global Capacity, esercitazione delle Forze Speciali guidata dal COMFOSE

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Il Capo di Stato Maggiore della Difesa (CaSMD), gen Claudio Graziano, ha ricevuto lunedì 21 maggio, a Roma, a Palazzo Esercito, il Presidente del Comitato dei Capi di Stato Maggiore (CJCSC), Generale Zubair Mahmood Hayat.

Lo rende noto lo stato maggiore della Difesa con un comunicato stampa di oggi, 22 maggio.

Preceduta dalla resa degli onori da parte di un picchetto interforze, presso il cortile di Palazzo Esercito, la visita ha costituito l’opportunità per l’approfondimento dei temi della cooperazione militare e la condivisione di alcune riflessioni sulla situazione internazionale, con specifico riferimento alla minaccia terroristica, fa sapere la Difesa.

Presso l’Ippodromo militare di Tor di Quinto, il gen Hayat ha assistito allo storico carosello del gruppo Squadroni a cavallo dei Lancieri di Montebello e alla rievocazione della Carica, mentre oggi, martedì 22, il Presidente del CJCSC e la delegazione pakistana, accompagnati dal Generale S.A. Roberto Nordio, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, si è recato presso la Base Addestrativa Incursori (BAI) di Marina di Pisa per assistere all’esercitazione Global Capacity 2018.

L’esercitazione delle Forze Speciali e delle Forze per Operazioni Speciali ha visto impegnati diversi reparti delle Forze speciali e per le operazioni speciali dell’Esercito sotto la guida del Comparto Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE), spiega la Difesa.

In particolare, ad addestrarsi nella base toscana sono stati il 9° reggimento d’Assalto Paracadutista Col Moschin e il 185° reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi (RAO), entrambi con sede a Livorno, il 4° reggimento Alpini Paracadutisti Rangers (Verona), il 28° reggimento Pavia (Pesaro) e il 3° reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali (REOS) Aldebaran (Viterbo).

L’esercitazione si è articolata in una successione di atti tattici, si apprende, svolti congiuntamente da tutte le unità coinvolte e appartenenti a tutti i domini, terrestre, marittimo e aereo.

Un team di operatori delle Forze Speciali ha, infatti, raggiunto la terra ferma dopo essere stato aviolanciato da un elicottero CH47 insieme ai battelli commando (Rigid Hull Inflatable Boat – RHIB).

Tra le varie attività addestrative, è stato possibile osservare anche come gli operatori delle Forze Speciali siano in grado di portare in salvo, attraverso la condotta di una cosiddetta “operazione di evacuazione di non combattenti”, quei connazionali che dovessero trovarsi in situazioni di rischio all’estero.

L’assalto a un edificio in cui erano detenuti cittadini italiani, con il supporto dell’assetto cinofilo e le tecniche di arresto di un veicolo sospetto, hanno infine concretizzato la capacità del Comparto Forze Speciali dell’Esercito di operare efficacemente anche in un contesto di lotta al terrorismo, tipico dello scenario di sicurezza internazionale di attualità.

“Le Forze Speciali – ha dichiarato il gen Nordiosono un assetto strategico per la tipologia degli obiettivi che riescono a conseguire e assumono una connotazione intrinsecamente inter-forze quale massima espressione dell’interoperabilità e dell’integrazione. Le competenze e le tecniche delle Forze Speciali sono state messe a disposizione anche della collettività, come dimostrato dagli interventi avvenuti in occasione delle zone terremotate in cui è stato possibile, per esempio, raggiungere popolazioni isolate. La capacità ‘dual use’ delle forze speciali è un’ulteriore motivazione per investire in questo settore”.

Il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito è un comando a livello di brigata dell’Esercito Italiano che si occupa di gestire tutte le unità di forze speciali, forze per operazioni speciali e di supporto operativo per le operazioni speciali della forza armata. È operativo dal 19 settembre 2014.

“Il COMFOSE – conclude il comunicato – non ha la responsabilità dell’impiego operativo dei propri reparti, ruolo che resta di competenza del Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore della Difesa, e la cui attuale articolazione rispecchia appieno l’esigenza sancita dal “Libro Bianco per la Sicurezza Internazionale e la Difesa” di rafforzare e di rendere le capacità esprimibili da parte di Forze Speciali e di Forze per Operazioni Speciali più integrate e idonee a operare in sinergia con le forze convenzionali, potenziando i sistemi di supporto alle stesse in termini di efficienza, efficacia e numero, anche attraverso l’acquisizione di specifici sistemi tecnologici d’avanguardia, specie nel campo della mobilità”.

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Fonte e foto: PI SMD

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Forze Armate