Ago 27, 2018
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Bonifica ordigni, palombari del COMSUBIN in Liguria e Lazio: neutralizzate 3 bombe e 14 proiettili d’artiglieria

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Dal 22 al 24 agosto scorsi, si apprende dallo stato maggiore della Difesa, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. della Spezia (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno condotto due interventi d’urgenza a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, e ad Anguillara, in provincia di Roma, nel lago di Bracciano, tesi a rimuovere 17 pericolosi ordigni esplosivi.

Le Prefetture di Genova e Roma, informate del ritrovamento di potenziali ordigni esplosivi rispettivamente dalla Capitaneria di Porto di Santa Margherita Ligure e dai Carabinieri di Anguillara, hanno richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS), al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza delle aree dove erano stati rinvenuti tali manufatti.

In Liguria il team di Palombari è intervenuto a seguito della segnalazione di un bagnante in merito alla presenza di un probabile ordigno esplosivo rinvenuto in mare a pochi metri di distanza da uno stabilimento balneare.

Le operazioni subacquee degli operatori del GOS hanno permesso di identificare e rimuovere una bomba d’aereo tedesca che giaceva inesplosa a 10 metri di profondità da oltre 70 anni.

L’ordigno, spiega la Difesa, è stato quindi rimorchiato in una zona individuata dall’Autorità Marittima dove è stato distrutto, ripristinando così le condizioni di sicurezza delle persone in vacanza a Santa Margherita Ligure.

Nel Lago di Bracciano una seconda squadra dello SDAI della Spezia era inizialmente intervenuta per rimuovere un probabile proiettile di artiglieria, ma durante le operazioni di ricerca gli operatori subacquei hanno individuato a pochi metri dalla battigia 2 bombe da mortaio tedesche da 80 mm e un totale di 14 proiettili d’artiglieria da 75 e 88 mm.

Tali ordigni sono stati consegnati al nucleo artificieri dell’Esercito in forza al 6° reggimento Genio Pionieri di Roma, che ha poi provveduto al disinnesco e brillamento.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione, chiarisce la Difesa.

Lo scorso anno, si apprende, i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1° gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 23.806 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 33.570 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.

Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee, essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità e in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) e a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formati esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

I reparti del Genio dell’Esercito, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, sono in grado di intervenire, in ogni momento, in tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale.

L’Esercito, inoltre, è l’unica Forza Armata preposta alla formazione e all’aggiornamento degli artificieri delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato.

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Fonte e foto: PI SMD; Marina Militare

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Forze Armate