Set 8, 2011
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Vogliamo la CGIL in borsa

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By Cybergeppetto

Bisogna ammetterlo, quelli della CGIL sono duri e puri; in questo momento di crisi economica sono una risorsa, bisogna che si quotino in borsa. Vediamo le ragioni per cui questa cosa è giusta, utile e opportuna.

Per chi non lo sapesse, la borsa è quel luogo in cui la politica italiana si è finanziata ormai da tempo immemorabile: ci siamo fatti prestare una montagna di soldi per finanziare lo stato sociale e ora abbiamo bisogno di aziende che facciano risalire il listino.

I titoli bancari sono i più esposti perché hanno comprato un bel po’ di debito pubblico, tossico come i titoli di Lehman & Brothers. Ci vuole un settore nuovo che traini l’economia. Il Sindacatone dalle bandiere rosse deve fare la sua parte.

La CGIL si occupa di molte cose, ha sedi ovunque, fa le dichiarazioni dei redditi a tanta gente, per le quali percepisce adeguati compensi dallo Stato, ha un sacco di dipendenti, ma può licenziarli quando gli pare perché non è soggetta agli stessi vincoli delle industrie alle quali vuol far le pulci. Non teme i periodi di crisi economica.

Il Sindacatone siede in un sacco di organismi ed è capace di dare la linea ai partiti che tradizionalmente le sono vicini, anche se non si è mai capito chi è l’uno che è vicino all’altro.

Rispetto ai sindacati europei ha la capacità di dichiarare scioperi generali a nastro, per qualsiasi motivo voglia, non come in Germania, ad esempio, in cui devi fare un referendum tra i lavoratori ed avere almeno il 75% dei suffragi.

Parliamo di un’organizzazione dalla logistica concreta, dall’organizzazione efficiente, capace di fare centinaia di cortei in un solo colpo, magari le inquadrature della TV sono strette, ma l’effetto televisivo non è male.

Se è vero che rappresentano “l’Italia del lavoro”, come ha detto il segretario, devono solo presentarsi in borsa per raccattare denaro, far salire i listini e far scendere i rendimenti dei titoli di stato. Se poi si mettessero insieme alle Coop e con una “Joint Venture” con i COBAS e i Centri Sociali sarebbero una corazzata inaffondabile.

Qualche analista pluricapitalista potrebbe dire che tutto quello che hanno ottenuto in cassa integrazione lo ha pagato Pantalone, invece di ricollocare i lavoratori dove servivano. Si tratta, evidentemente, di colletti bianchi servi dei padroni e nemici dei lavoratori e del proletariato, basta non farci caso.

Qualche maligno potrebbe insinuare il dubbio che la CGIL sia una sorta di partito dei pensionati e dei pensionandi, mentre i giovani ne sono tenuti fuori. Si tratta di malignità senza fondamento, basta che lo Stato investa di più, come dicono loro, e il gioco è fatto. I soldi in borsa si troveranno …

Sennò si potrebbe organizzare un bel concertone e far pagare il biglietto, per la causa si può ben ascoltare musica e mangiare salamelle.

Cybergeppetto

p.s. I recenti licenziamenti senza giusta causa dal sindacato hanno fatto calare il titolo CGIL che, insieme a quelli delle squadre di calcio, è stato quello più in sofferenza a Piazza Affari. Gli analisti dubitano che il prossimo concertone sia in grado di far risalire il titolo. L’acquisto di una società di bombolette spray, così importanti durante le manifestazioni, potrebbe smuovere il mercato.

Foto di poluz.net

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Inchiostro antipatico