Lug 8, 2010
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Per aria e per mare, il sogno americano del sottomarino volante

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E’ dal 2008 che l’affascinante alchimia di un sottomarino con le caratteristiche di un caccia invisibile ai radar sta seducendo i ricercatori militari statunitensi. Ora si cominciano a vedere i primi progetti: ardite proposte di piattaforme ibride dove miscele di F-117A Nighthawk e B-2 Spirit delineano creature tecnologiche che Prometeo invidierebbe di sicuro.

Per Armed Forces International, che parla del nuovo Frankenstein con competenza tecnica, i problemi riguardano soprattutto i pesi – incompatibili per definizione, visto che l’aereo deve essere leggero e il sottomarino, al contrario, pesante – e i motori – se il mostro dovesse usare motori jet, questi dovrebbero essere in contatto con l’aria.

Stando alla tecnologia attuale, al momento si può solo pensare a un mezzo costruito in fibra di carbonio e capace di volare a un’altezza minima sopra le onde, per poi immergersi fino a un massimo di trecento metri.

Per il padre del sottomarino alato Super Falcon, l’inventore Graham Hawkes, la strada è ancora lunga perché, anche pensando di incollargli delle ali grandi e di dotarlo di motori jet, il sottomarino volante potrebbe raggiungere al massimo una velocità di 560 miglia all’ora in aria e di 11 miglia all’ora in acqua.

E allora niente sottomarino volante? Non è proprio così: “Si può fare – ha detto Hawkes – solo che c’è bisogno di un gran lavoro”.

Fonte: Armed Forces Int’l

Foto: Armed Forces Int’l

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