Dic 5, 2020
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La Marina celebra Santa Barbara e aspetta l’anno prossimo per abbracciare la cittadinanza

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Ieri, 4 dicembre 2020, nella Chiesa Santa Caterina da Siena a Magnanapoli (Roma), Sua Eccellenza Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha officiato la Messa solenne di Santa Barbara a Roma, alla presenza delle autorità civili e militari, nel pieno rispetto della normativa per il contrasto alla diffusione del COVID-19., fa sapere con un comunicato stampa la Marina Militare.

La celebrazione, si apprende, ha visto la presenza solo delle principali autorità militari e civili, rimandando al prossimo anno l’apertura libera alla cittadinanza e alle associazioni d’arma e combattentistiche che caratterizzano ogni anno la Messa Solenne di Santa Barbara presso la Basilica romana.

La cerimonia costituisce un momento particolarmente sentito per il personale della Marina Militare e chi ne ha fatto parte dedicandole gran parte della propria vita, con un profondo pensiero rivolto ai marinai che, nei mari del mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale, svolgono quotidianamente il proprio lavoro al servizio della Patria e della collettività.

Il capo di stato maggiore della Marina, l’Ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, ha affermato: “Ancora di più in questo giorno in cui celebriamo la nostra patrona, Santa Barbara, il mio pensiero va alle Donne e Uomini della Marina militare, che, lontano dai propri affetti nei vari contesti operativi, nazionali e internazionali, continuano a garantire l’assolvimento dei compiti istituzionali della Forza Armata e a supportare il Paese aiutando la collettività sempre in prima linea”.

Brevi cenni sulla vita di Santa Barbara (fonte Marina Militare):

Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro, che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.

La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,…mandali grazia per tua misericordia”…

Da queste espressioni si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco.

La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “santabarbara”.

Il 4 dicembre di ogni anno uomini e donne della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. È tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi della Forza Armata commemorare la ricorrenza di Santa Barbara.

Le donne e gli uomini dei Vigili del Fuoco festeggiano il 4 dicembre la propria Patrona in tutte le strutture presenti sul territorio nazionale e nella commemorazione ripercorrono le attività svolte durante tutto l’anno per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, l’integrità dei beni e dell’ambiente, la difesa civile e la prevenzione incendi.

Gli hashtag per parlarne sui social: #ProfessionistiDelMare #ilTuoFuturoèilMare #MarinaMilitare

Fonte e foto: Marina Militare

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Forze Armate