Ago 21, 2015
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NATO Baltic Air Policy: 40 scramble per i Typhoon italiani della task force air di Šiauliai in Lituania

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20150815_NATO Baltic Air Policing_Typhoon AMI (2)Sono giunti a un totale di 40 scramble (decollo immediato su allarme) i Typhoon dell’Aeronautica Militare Italiana della task force air in Šiauliai, Lituania. Proprio nel giorno di Ferragosto, fa sapere la stessa Aeronautica dal suo sito istituzionale, alle 13 locali, due caccia Eurofighter Typhoon della Task Force Air in Šiauliai si sono immediatamente alzati in volo per intercettare un velivolo privo delle dovute autorizzazioni all’attraversamento dello spazio aereo dei Paesi Baltici.

I caccia italiani hanno quindi, in pochissimi minuti, intercettato e identificato il velivolo secondo le procedure previste dalla NATO, assolvendo ancora una volta, con prontezza ed efficacia, la missione assegnata.

20150815_NATO Baltic Air Policing_Typhoon AMI (1)Si tratta, come detto, del 40esimo decollo immediato su allarme della Task Force Air in Šiauliai da quando l’Aeronautica Militare concorre all’operazione NATO Baltic Air Policing, assicurando la difesa aerea di Lituania, Estonia e Lettonia. Paesi membri dell’Alleanza che non possono provvedere a questo compito con proprie forze, fa sapere la Difesa.

Il totale di 40 scramble è stato ottenuto in sette mesi e mezzo, cioè da quando il 1° gennaio 2015 la Task Force Air in Lituania ha iniziato l’operazione Frontiera Baltica, nell’ambito dell’attività di Air Policing della NATO sui cieli baltici. I piloti italiani hanno dovuto quindi far fronte a una media di oltre uno scramble a settimana.

Lo scramble è una attività operativa fondamentale di difesa aerea, con cui viene fatta rapidamente decollare una coppia di caccia intercettori, a seguito di un allarme pervenuto per una sospetta o reale violazione dello spazio aereo di competenza da parte di velivoli sconosciuti o privi di autorizzazione.

I due Eurofighter Typhoon sono stati attivati con un cosiddetto “ordine di scramble” dal sovraordinato Centro di Comando e Controllo delle Operazioni aeree (CAOC) della NATO che ha sede a Uedem, in Germania, e sono stati guidati sull’obiettivo dal Centro di Riporto e Controllo (CRC) di Karmelava, in Lituania.

L’Italia, inserita nel sistema di difesa aerea integrata della NATO, si fa carico – come tutti gli altri membri dell’Alleanza – di garantire la sorveglianza dello spazio aereo anche su quei Paesi che non dispongono di componenti pilotate di difesa aerea, mediante le Interim Air Policing (IAP).

L’Italia partecipa con continuità alle IAP sui cieli della Slovenia dal 2004 e dell’Albania dal 2009, mentre è stata impegnata già in Islanda nel 2013. Con il contributo fornito con l’Operazione Frontiera Baltica ancora in corso, l’Italia è l’unica nazione dell’Alleanza che ha partecipato al momento a tutte e quattro le IAP della NATO.

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Fonte e foto: Aeronautica; Difesa

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Forze Armate · Sicurezza