Dic 10, 2011
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Se tassare è bello, tassate il vostro bordello

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By Cybergeppetto

Lo ammetto, mi ero illuso, avevo pensato che Monti avrebbe messo tutti in riga. Immaginavo una drastica riduzione di rappresentanti in tutti gli organismi della democrazia italiana, dal parlamento ai consigli circoscrizionali.

Immaginavo frotte di assenteisti e fancazzisti della pubblica amministrazione sbattuti a calci fuori dai loro comodi uffici e mandati a spaccare pietre.

Sono ancora tutti al loro posto, senatori, onorevoli, consiglieri regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali. Metteteci anche i membri delle Authority, delle Comunità montane e dei tanti organismi consultivi, come il CNEL, che tanto costano ai contribuenti, inclusi assenteisti e fancazzisti, i quali poi si lamentano pure…

Ci avevano detto che bisognava cambiare governo perché sennò lo spread ci avrebbe mangiato vivi. Ora che, oltre ai politici di prima, ci siamo messi sul groppone tutti questi nuovi, o forse non tanto, notabili che vengono dai poteri neanche tanto occulti, lo spread continua a ballare la rumba, noi pagheremo più tasse e, soprattutto, le spese dello Stato continueranno ad aumentare.

L’idea è molto semplice, se proprio non volete ridurre le spese, cari politici, notabili, commis di Stato, frammassoni, sindacaloidi e magheggioni di turno, pagateci una tassa sulle vostre mignotte, mignotti, favoriti, favorite, insomma, su tutte quelle persone che si prostituiscono per voi.

Avete una sola mignotta che vi aspetta a cosc.., pardon, a braccia aperte? Pagate un bel 45%, visto che Bankitalia ha appena detto che abbiamo raggiunto proprio il 45% come livello di tassazione a carico dei contribuenti.

Mi sembra un po’ poco, ma voglio essere buono, un po’ come il nostro Presidente del Consiglio che si vedeva in Televisione come gli dispiacesse mettere le tasse, quel Mario lì è una persona così per bene, a mignotte non c’è mai andato, bisogna solo vedere a quanti l’ha messo nel …

In ogni caso la tassa sul sesso dei potenti non è una cosa complicata, basta calcolare il mensile che viene corrisposto alla persona incaricata di prestazioni sessuali, l’affitto dell’alloggio di cui usufruisce o, se di proprietà, quanto previsto dall’aliquota catastale dell’immobile che ha in uso, naturalmente con l’aliquota aggiornata come presto sarà per tutti i contribuenti.

La potremmo chiamare “brothel tax”, la tassa sul bordello, che ha un suono esotico e chic come la “Robin Tax”, ma che metterebbe la nostra polizia tributaria in grado di raccogliere un sacco di soldi in pochissimo tempo attraverso la caccia all’evasione fiscal-sessuale.

La “brothel tax” dovrebbe avere un corredo di misure aggiuntive per tassare anche i preservativi e tutti gli eventuali strumenti usati nelle sessioni carnali: 45% su ogni cosa.

La misura risulterebbe essere particolarmente equa laddove si consideri che tutti quelli che hanno rubato e ruberanno lo stipendio e la pensione sperperando il patrimonio pubblico avranno la loro occasione per rimettere in circolo almeno una parte di quello che una legislazione di favore ha sinora loro concesso.

L’unico costo, peraltro limitato, sarà dovuto alla costituzione di speciali unità territoriali della Guardia di Finanza incaricate di monitorare il fenomeno della prostituzione associata al potere.

Cybergeppetto

p.s. “La Signora è sua moglie?”, interroga arcigno il finanziere. “No, però ho versato il 45% del mensile che le passo e dell’affitto”. “Quanto ha pagato i preservativi?”. “Non ricordo, li ho comprati al supermercato…”. “Non ha mostrato il tesserino da parlamentare alla cassa? Mi dispiace, ma Lei ha evaso la tassa sui favori sessuali ai rappresentanti del popolo e alti dirigenti delle categorie di cui al comma 3 art. 45 della legge n 1 del 2012, appena approvata, nella parte delle misure accessorie. Mi segua in commissione tributaria”.

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Foto da anticasoffitta.com

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Inchiostro antipatico