Dic 31, 2010
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Cesare Battisti al National Geographic

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By Cybergeppetto

La tartaruga PCI scavò una grande buca nella quale depose tantissime uova, era un’animale grande e forte per il quale il suo allevatore aveva speso tanti rubli.

Le tartarughine che uscirono da quelle uova ebbero un comportamento un po’ strano: molte di esse, invece di andare verso il mare, si diressero verso l’entroterra per realizzare in terra la repubblica del mare; oggi stanno sia al governo sia all’opposizione e, soprattutto, in tante istituzioni “terze e imparziali”.

Le tartarughine “dure e pure” invece, dopo un iniziale periodo di devastazione della spiaggia, scapparono verso il mare. Il mare grande e immenso, che non si può arare e non si può recingere. Il mare in cui c’è di tutto, dalle balene al plancton fino all’immondizia che gli umani ci hanno scaricato.

“Finalmente è arrivato al mare”, potrebbe essere il titolo di uno di quei documentari sulla vita delle tartarughine marine, tenere e piccole, che trovano tanti cattivi predatori sulla loro strada fino al bagnasciuga, quando s’immergono nel mare che sarà la loro casa per tutta la vita.

La tartarughina Cesare Battisti è stata liberata da quell’icona della sinistra che risponde al nome di Luiz Inacio Lula Da Silva, nell’ultimo giorno da Presidente del Brasile, preoccupato dall’eventualità che il giallista parigino e criminale italiano possa essere in pericolo di vita laddove tornasse in Italia.

Pochi si ricordano quel che ho scritto all’inizio, e cioè che la Grande Tartaruga, oltre a tante buone tartarughine, partorì anche un numero non insignificante di tartarughine terroriste, vispe e attive, che combinarono da subito dei gran casini. Venivano chiamate “compagni che sbagliano” o, più epicamente, “comunisti combattenti”. Sparavano alle gambe, ma anche un po’ più sopra. Non rubavano, al massimo facevano qualche “esproprio proletario” per finanziare la “lotta armata”, una sorta di questua dei monaci in salsa marxista.

Riuscivano a operare e proteggersi grazie al sostegno di strati della popolazione che mai avrebbero vissuto il comunismo reale, ma che lo desideravano ardentemente, e alle connivenze di una classe dirigente a libro paga di potenze internazionali.

Accadde però l’irreparabile. La tartaruga PCI, insieme alle sue sorelle europee e mondiali, fu travolta dal crollo del muro che divideva nella testa della gente il bene dal male. Ne nacque il casino in cui tutt’oggi ci troviamo, ma di cui non si parla mai.

Il Soccorso Rosso, serie di organizzazioni attive sin dagli anni Venti e sviluppatesi ovunque, s’incaricò di proteggere Battisti e tanti altri sostenitori della dittatura del proletariato facendoli riparare soprattutto in Francia, patria delle utopie e della ghigliottina dove il nostro, alla faccia dell’Europa Unita e delle persone oneste, si mise a scrivere libri gialli, sublime ironia.

L’eroe degli ancora tanti idioti italiani che credono nella dittatura del proletariato ha ora svoltato, alla faccia di milioni di persone oneste e, soprattutto, delle vittime dei crimini ancora in vita .

Cybergeppetto

p.s. Cesare Battisti, appena liberato dal Presidente Lula, ha depositato una denuncia per stalking contro l’ambasciatore italiano in Brasile, reo di aver condannato duramente la sua liberazione e non nuovo a dichiarazioni del genere. Battisti ha anche annunciato la creazione di una fondazione per l’aiuto ai superstiti delle lotte comuniste. La fondazione, a cui è stato dato il nome evocativo di “Proletari oggi dis-armati per il comunismo”, avrà a disposizione i proventi del nuovo libro di Battisti sull’Italia. Si tratta di un giallo autobiografico dal titolo “Fottetevi!”in cui si narrano le vicende di un terrorista che sfugge alla Giustizia.

Foto: la locandina del MOPR (Soccorso Rosso) è dell’ANPI di Voghera

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Inchiostro antipatico