Mar 27, 2011
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Menenio Agrippa sindaco a Lampedusa

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By Cybergeppetto

Qualche lettore, magari tra i meno giovani, ricorderà l’episodio durante il quale il Console Menenio Agrippa riuscì a convincere i plebei che protestavano sul monte sacro, l’Aventino, ad accordarsi con i patrizi con il discorso che segue:

« Una volta le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, porto, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra, e quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute. »

Sono un paio di giorni che vedo alla TV gente che blatera al microfono che la situazione a Lampedusa è insostenibile, che gli “ospiti” dell’isola (migranti, rifugiati, sfollati, fuorusciti, ecc. ecc.) dormono all’addiaccio, che ci sono rischi per la salute e per l’ordine pubblico, soprattutto quando la pappa arriva in ritardo.

Se la memoria non m’inganna, si tratta della stessa corte di anime pie che pochi giorni or sono non ha permesso l’allestimento di una tendopoli, gente che si è stracciata le vesti e ha guidato una corte di cittadini inferociti al porto per evitare che si sbarcassero i materiali necessari.

Le regioni si accapigliano per stabilire chi deve prendersi questa gente, le organizzazioni internazionali presenti sull’isola ci mettono il loro “autorevole” impegno per unirsi a chi si lamenta.

L’Italia delle proteste e dei ricorsi al TAR mostra il suo volto solito, tonsille al vento e zero soluzioni, tutti sono capaci di dar fiato ai propri timori, nessuno è mai in grado di dare una mano.

Si pensi solo al lavoro che ci sarà voluto per reperire i materiali per allestire una struttura, come la tendopoli, di cui è evidente il disperato bisogno. La tendopoli è quella cosa in cui c’è da dormire, da mangiare, c’è la raccolta dei rifiuti, c’è un presidio sanitario. Si tratta di cose che abbiamo visto fare tante volte in occasione di tanti disastri.

Si pensi ai materiali che sono stati reperiti e caricati su mezzi che poi sono stati fatti salire a bordo di navi. Tutti soldi e lavoro in fumo. Paga Pantalone.

Mi permetto di offrire una semplice soluzione, basterebbe costruire un circuito aereo per grossi velivoli passeggeri che facciano il giro degli aeroporti italiani tenendo costantemente in volo queste persone che non vuol nessuno. I velivoli dovrebbero atterrare solo per rifornirsi di carburante, viveri e materiale per i bagni chimici, quel che doveva essere fatto in quella tendopoli. Nel frattempo, tutte le rotelle della complessa macchina burocratico amministrativa sarebbero libere di continuare a girare a vuoto.

Cybergeppetto

p.s. In seguito al commissariamento del Comune di Lampedusa, resosi necessario per l’irresponsabile comportamento dell’amministrazione locale, sono state indette nuove elezioni per il prossimo anno. Gli sfidanti per quest’ingrato compito sono Menenio Agrippa, console romano noto per la sua capacità di mediazione, e Fiorenzo Bava Beccaris, generale piemontese noto ai più per la repressione dei moti milanesi del 1898, durante i quali gli operai della città vennero presi a cannonate.

Foto: tonsille al vento da redroom.com

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Inchiostro antipatico