Apr 15, 2011
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Dalla guerra alla pirateria nasce il business tedesco

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E’ il German-Foreign Policy, think-tank tedesco, a sollevare la questione: dalla pirateria nelle acque africane l’industria della Difesa tedesca starebbe ricavando profitti che, diversamente impiegati, risolverebbero invece alla base la questione.

Arricchire ulteriormente le flotte che combattono la pirateria implica una spesa non indifferente, lo stesso denaro potrebbe invece essere destinato a combattere la povertà che genera la pirateria stessa.

Per il think-tank tedesco la questione è semplice: i pirati non si interessano solo al petrolio, la cui percentuale persa ogni anno starebbe seriamente preoccupando l’Europa, o al traffico di armi e di esseri umani, ma soprattutto alla pesca, rendendo evidente che la causa di tutto è la povertà.

Il Sud Africa, sottolinea lo studio, sta utilizzando navi da guerra di fattura tedesca per combattere la pirateria, dando sollievo all’Europa per quanto riguarda il controllo dei mari e arricchendo l’industria della Difesa tedesca che queste navi le produce. Anche l’Algeria avrebbe recentemente ordinato alla Germania un paio di fregate. Per ogni nave, si apprende, il produttore tedesco percepisce 150 milioni di euro.

Soldi che, diversamente impiegati, potrebbero invece rimuovere il problema alla radice.

Di più. A sostegno del procurement targato mitteleuropa, si sarebbero anche messi i capi delle marine europee, disponibili a cooperare con le organizzazioni africane al fine di rendere disponibile la loro esperienza in materia. La partnership tra Africa ed Europa viene presentata come “essenziale”. Un modo per garantirsi il lavoro invece di sradicare la causa del problema, secondo il German-Foreign-Policy.

Fonte: German-Foreign-Policy

Foto: dgtvonline.com

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Sicurezza