Dic 10, 2012
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In nome dello spread sovrano

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By Cybergeppetto
Ma io dico, con tutti i casini che abbiamo, dobbiamo ancora votare? Magari per scegliere tra Bersani e Berlusconi? Così alla fine ci becchiamo un nuovo governo tecnico?
Evidentemente noi italiani siamo proprio masochisti, invece di pensare a pagare i debiti che abbiamo, sprechiamo altri soldi in elezioni che, in un sistema cattocomunista, servono solo a dare uno stipendio a delle figure perfettamente inutili, i parlamentari. I rappresentanti del popolo sin dall’inizio della storia repubblicana non sono mai stati in grado di fare il loro vero mestiere, darci dei servizi senza fare debiti.
In mancanza di ogni prospettiva di riduzione della spesa pubblica e, quindi, del debito, è inutile perdere soldi a eleggere fannulloni a Montecitorio e a Palazzo Madama, usiamo un sistema più economico.
Ormai siamo nell’era della tecnologia, tutto si può fare in rete, potremmo fare due gruppi su facebook e vedere chi vince tra Berlusconi e Bersani. Potremmo usare gli sms, visto che una volta esisteva “il popolo dei fax”, non vedo perché non possa esistere il “popolo dei messaggini”.
Il risultato sarebbe indifferente, ma almeno risparmieremmo un sacco di soldi a ogni elezione, dai comuni fino al parlamento.
Se poi si volesse risparmiare anche sui messaggini, ci sono soluzioni ancora più economiche.
E’ da più di un anno che si discute dello spread, che è quella cosa che dipende dalla quantità e dal tipo di debito che contraiamo, ma tutti lo attribuiscono a questo o a quel leader politico, con il risultato che gli speculatori ci vanno a nozze a farci pagare più interessi.
Siccome non c’è un cane che voglia cominciare a pagare i debiti, almeno potremmo risparmiare sulle elezioni stabilendo che lo spread è il metodo di scelta, così almeno lo usiamo, questo spread, invece di pagarlo e basta.
Basterebbe indicare sui quotidiani e sulle televisioni il nome dei candidati, a fine giornata si registrerebbe il livello dello spread, in due giorni potremmo sapere chi vince tra Berlusconi e Bersani, niente seggi, scrutatori, liste e quant’altro. Badate bene che risparmieremmo sia le spese per le elezioni, sia i rimborsi elettorali ai partiti, mica roba da buttar via…
Da quando c’è la crisi si sentono sempre gli stessi discorsi ipocriti di politici e “tecnici” che ti dicono con la faccia seria che questo momento difficile è un’occasione storica per ristrutturarci e rimetterci a posto: sono cagate, ma fanno molto chic.
Ancora più stucchevoli sono quelli che ti dicono che le difficoltà vanno trasformate in opportunità, bene, trasformiamo lo spread in opportunità per risparmiare, ma dopo tutti quelli che straparlano farebbero bene ad andare a lavorare, invece di zappare lo spread a parole.
Cybergeppetto
p.s. “Papà, cos’è lo spread?”. “Il paravento per alzare ancora le tasse, invece di ridurre le spese…”
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L’immagine è tratta dal blog di Mario Bochicchio
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Inchiostro antipatico