Lug 16, 2013
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Mi prendo cura di me, mi prendo cura di noi

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By Michela Diani

Mi accingo a scrivere pensieri e riflessioni su un tema a me molto caro: la soddisfazione personale, l’appagamento interiore ed esteriore che tanto tutti aneliamo nelle nostre vite.

Oltre a questo, il tema della coppia e della relazione, della famiglia, sono direi, fino ad ora, stati imprescindibili nel mio lavoro. Se a questo aggiungiamo l’attenzione e l’impegno che, negli ultimi anni, ho rivolto in particolare alle donne accompagnandole nelle tappe più importanti della loro vita e la mia grande simpatia per i maschietti e i papà, spesso erroneamente dimenticati da rubriche dedicate al benessere, ecco una miscela nutriente di contenuti e spunti.

Sono pedagogista clinico e lavoro con le persone. Mi piace proprio dire con le persone e non sulle persone. Le persone non sono ‘cose su cui si può lavorare’. Sono anime e corpi con cui ci si può prendere per mano e fare un pezzo di strada, sperando di saper trasmettere qualcosa di importante e tutti di imparare la propria lezione di vita.

Vorrei che questo piccolo spazio di riflessione fosse un punto di incontro per tutti. Civili e militari, uomini e donne, giovani di età e ‘giovani’ dentro con esperienza di vita più lunga …

Che fosse una sorta di “piccolo resort del benessere” in cui si affrontano temi e riflessioni all’ordine del giorno nella quotidianità.

Affinché ciò sia possibile, ho bisogno del vostro aiuto. Solo attraverso il dialogo con voi mi sarà possibile toccare i temi giusti, incontrare i cuori e le menti che si nascondono dietro le fatiche e le difficoltà di tutti i santi giorni. Così come i volti interiori e le anime piene di risorse ed energie che in tutti noi siamo chiamati a risvegliare, migliorare, potenziare per vivere meglio e con più soddisfazione la nostra esistenza.

Vorrei che questo spazio libero di opinioni e di scambio fosse mosso dalla pancia. Dalla pancia giusta però. Da quella pancia profonda che si agita dentro di noi e che ci fa sentire, capire, comprendere, vedere, leggere i nostri bisogni e i nostri disagi, così come le nostre ricchezze e le nostre risorse. Quella pancia autentica che ci muove dentro e che ci spinge a cercare le risposte giuste, la verità per noi stessi e per la nostra natura più vera.

Vorrei che qualcosa di buono nascesse e che per tutti, in qualche modo, la soddisfazione arrivasse.

O meglio, che tutti, ritrovassimo quella soddisfazione perduta o quella sepolta dietro una quotidianità non comune e spesso pesante, fatta a volte di una solitudine obbligata e che seppur non subita, resta talvolta difficile da digerire.

Vorrei che facessimo insieme un viaggio. In modo che a viaggiare non siano solo coloro che partono veramente, ma anche coloro che restano a casa, così che attraverso viaggi differenti e esperienze diverse al ritorno si approdasse entrambi allo stesso porto, per poter condividere e gioire di quanto e come il viaggio ha fatto crescere, cambiare, maturare e perché no, anche forse soffrire.

Lasciarsi senza perdersi, per poi ritrovarsi tutti e due, tre, quattro … con qualcosa di nuovo da offrire all’altro, agli altri, come quando di ritorno da un lungo viaggio si porta un presente in segno di affetto …

Michela Diani

Vignetta di Dave Granlund da Facebook

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