Set 13, 2011
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Diserzioni in aumento tra i soldati afgani: non si può più chiudere un occhio

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Un soldato afgano su sette ha lasciato il posto negli ultimi sei mesi, denuncia un recente articolo del Washington Post che riprende un rapporto della Nato sulla diserzione in Afghanistan.

Chi diserta lo ha fatto in misura pari al doppio rispetto all’anno scorso.

Secondo i dati riportati, infatti, sono stati più di 24mila i soldati disertori tra gennaio e giugno 2011, “più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Solo nel mese di giugno, fa sapere l’articolo, sono stati oltre 5mila i soldati che hanno lasciato l’esercito. L’equivalente di circa il 3% dei 170mila militari in servizio.

Il fenomeno è nettamente in aumento, denota l’articolo, grazie al fatto che per i disertori non è prevista nessuna pena così come vuole un decreto dello stesso presidente Hamid Karzai, emanato in virtù della necessità di reclutare sodlati in grande quantità considerato l’obiettivo di 120mila soldati da raggiungere il prima possibile.

Ma non si può continuare a “chiudere un occhio”, denuncia il capo di stato maggiore dell’Esercito Afgano generale Sher Mohammad Karimi. Soprattutto ora che gli americani stanno per lasciare il paese aumentando le responsabilità dei colleghi afgani.

La principale causa di diserzione sembra essere costituita dalle penose condizioni di vita in cui si trovano a  vivere i soldati. Ma ufficiali statunitensi e afgani puntano il dito contro la scarsa capacità di comando e contro la corruzione di alcuni comandanti che causano frizioni e allontanamenti irreversibili.

Fonte: Washington Post

Foto: Peace Reporter

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Afghanistan · Forze Armate · Sicurezza