Ovvero, la Compagnia D’Amato e i suoi marittimi al tempo dei Marò in India
By Cybergeppetto
Io gliel’avevo detto a Paola Casoli, la mia editrice, che avrebbe buttato una telefonata, ma Lei testarda che fa? Telefona alla Compagnia D’Amato, chissà cosa sperava che le dicessero e così si è beccata un “No Comment”.
Voleva sapere perché si sono fatti fregare dagli indiani? Voleva capire cosa intendono fare per contribuire a risolvere la situazione dei Marò? Voleva sapere se continueranno a ricorrere alle scorte militari? Nisba, la compagnia non parla, se ha un Ufficio stampa non te lo passano ed i giornalisti, che “devono sapere l’italiano”, sono pregati di non disturbare. Viene da chiedersi se loro, alla D’Amato, lo sappiano l’italiano, anche perché con l’indiano non sono andati proprio benissimo…
Quando fu sequestrata la Nave “Savina Caylin” era tutto un fiorire di dichiarazioni, di manifestazioni, i marittimi si raccomandarono anche a San Gennaro il giorno del miracolo, chiesero ai politici d’intervenire. I politici fecero un sacco di dichiarazioni. I cittadini di Procida arrivarono fino a Roma per protestare, la cosa durò molto tempo, anche perché la nave rimase per sette mesi in mano ai pirati. Poi tutti contenti e la cosa passò nel dimenticatoio.
Evidentemente adesso qualcosa è cambiato, loro non sono in pericolo, nei guai ci sono i due Marò, tutti se la prendono, anche giustamente, con il governo, la Compagnia ha fretta di lasciare il porto visto che non vuole perdere soldi. Gli indiani usano la storia per risolvere i loro problemi politici interni. La stampa locale spala merda sui nostri, ma per qualcuno a è meglio stare zitti per non perdere gli affari.
Se non fosse che le petroliere non sono adatte a navigare in immersione si potrebbe pensare che la “Fratelli D’Amato” è una Compagnia di Sottomarini e che a Napoli e a Procida si sono messi tutti a quota periscopio per evitare di farsi vedere dopo il casino che li ha visti protagonisti consegnando i nostri soldati a delle Autorità di uno stato strampalato e del tutto inaffidabile.
L’unico, bontà sua, che si spende a favore dei Marò è il Comandante della nave a suo tempo sequestrata, la “Savina Caylin”, il Comandante Lubrano ha dichiarato “Io sono testimone vivente della loro grande professionalità e sono pronto a confermarlo dovunque».
Non sarà molto, ma è sempre meglio di nulla…
Cybergeppetto
p.s. Il sequel del film “Caccia ad Ottobre rosso” verrà girato a Procida, la Compagnia d’Amato ha messo a disposizione la sua professionalità, maturata al tempo dell’arresto illegale dei Marò. La trama parla di un sommergibile che scorrazza nell’oceano indiano senza mai farsi beccare da nessuno, soprattutto dalla stampa…
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Ovvero, la Compagnia D’Amato e i suoi marittimi al tempo dei Marò in India
By Cybergeppetto
Voleva sapere perché si sono fatti fregare dagli indiani? Voleva capire cosa intendono fare per contribuire a risolvere la situazione dei Marò? Voleva sapere se continueranno a ricorrere alle scorte militari? Nisba, la compagnia non parla, se ha un Ufficio stampa non te lo passano ed i giornalisti, che “devono sapere l’italiano”, sono pregati di non disturbare. Viene da chiedersi se loro, alla D’Amato, lo sappiano l’italiano, anche perché con l’indiano non sono andati proprio benissimo…
Quando fu sequestrata la Nave “Savina Caylin” era tutto un fiorire di dichiarazioni, di manifestazioni, i marittimi si raccomandarono anche a San Gennaro il giorno del miracolo, chiesero ai politici d’intervenire. I politici fecero un sacco di dichiarazioni. I cittadini di Procida arrivarono fino a Roma per protestare, la cosa durò molto tempo, anche perché la nave rimase per sette mesi in mano ai pirati. Poi tutti contenti e la cosa passò nel dimenticatoio.
Evidentemente adesso qualcosa è cambiato, loro non sono in pericolo, nei guai ci sono i due Marò, tutti se la prendono, anche giustamente, con il governo, la Compagnia ha fretta di lasciare il porto visto che non vuole perdere soldi. Gli indiani usano la storia per risolvere i loro problemi politici interni. La stampa locale spala merda sui nostri, ma per qualcuno a è meglio stare zitti per non perdere gli affari.
Se non fosse che le petroliere non sono adatte a navigare in immersione si potrebbe pensare che la “Fratelli D’Amato” è una Compagnia di Sottomarini e che a Napoli e a Procida si sono messi tutti a quota periscopio per evitare di farsi vedere dopo il casino che li ha visti protagonisti consegnando i nostri soldati a delle Autorità di uno stato strampalato e del tutto inaffidabile.
L’unico, bontà sua, che si spende a favore dei Marò è il Comandante della nave a suo tempo sequestrata, la “Savina Caylin”, il Comandante Lubrano ha dichiarato “Io sono testimone vivente della loro grande professionalità e sono pronto a confermarlo dovunque».
Non sarà molto, ma è sempre meglio di nulla…
Cybergeppetto
p.s. Il sequel del film “Caccia ad Ottobre rosso” verrà girato a Procida, la Compagnia d’Amato ha messo a disposizione la sua professionalità, maturata al tempo dell’arresto illegale dei Marò. La trama parla di un sommergibile che scorrazza nell’oceano indiano senza mai farsi beccare da nessuno, soprattutto dalla stampa…
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