Gen 30, 2013
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L’Italia che sale di Monti. Ovvero come sono belli i manifesti dei politici

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By Cybergeppetto

Bisogna ammettere che il primo dei manifesti della “lista civica” di Monti si differenzia nettamente da quelli degli altri partiti: non ci sono promesse, niente demagogia, solo l’idea che bisogna “salire”.

La cosa è molto innovativa, anche se bisogna tenere presente che per salire bisogna compiere uno sforzo e nell’Italia dei concorrenti di reality show, di scommettitori di ogni sorta di lotteria, di sapientoni di talk show, l’unica fatica che si è disposti a fare è quella di sedersi per un dibattito e pronunciare frasi del tipo “bisogna fare… ci vuole questo (o quello)… è urgente intervenire….” e così via.

Salire costa sudore, bisogna perdere le tossine, bruciare i grassi, sopportare le fastidiose sensazioni che l’acido lattico ci procura.

Per salire bisogna contrarre i muscoli, aumentare la respirazione fino a quando non si ha “fame d’aria”.

La vita comoda, quella che tutti desiderano, non si combina con il salire, questa cosa vale anche per la politica.

Per salire in politica, rispetto a quello che sino a oggi si è fatto, bisogna liberarsi della zavorra, bruciare i grassi cattivi, quelli che pesano e piangono se cerchi di usarli per generare movimento.

Salire in politica potrebbe voler dire pretendere che la macchina della pubblica amministrazione fornisca buoni servizi, ma, in questo caso, per salire bisogna far lavorare anche quelli che pretendono di avere uno stipendio per il solo fatto di esistere o per il solo fatto di aver votato il politichetto locale.

Salire in politica potrebbe voler dire vendere aziende statali inefficienti controllate dalla politica e mandare a lavorare tutti i raccomandati che ci stanno dentro.

Salire in politica potrebbe richiedere di ripulire tutte le aziende municipalizzate controllate dai comuni che assumono solo gli amici degli amici e che non svolgono la loro funzione nei trasporti, nel trattamento dei rifiuti, nella distribuzione dell’acqua.

Salire in politica potrebbe richiedere di ripulire la scuola dalle ideologie del ‘900, quelle che hanno insanguinato il secolo scorso e che continuano a mietere vittime, direttamente e indirettamente.

Salire in politica potrebbe richiedere una lotta senza quartiere alle baronie universitarie, alle caste bancarie, all’imprenditoria e ai sindacati collusi con la vecchia politica.

Salire in politica potrebbe richiedere di non fare populismo dicendo che si abbasseranno le tasse quando non si vuole ridurre la spesa pubblica.

In sintesi, il manifesto di Monti è molto bello, bisogna vedere se i prossimi svilupperanno bene il concetto di “salita” o se seguiranno le dichiarazioni un pò sibilline e ambigue di questi giorni.

L’importante è che quella linea tricolore, come sempre in passato, non fletta verso il basso.

Cybergeppetto

p.s. “Papà! Da grande voglio salire in politica!”. “Io intanto – replica il genitore – sono salito a pagare le tasse, anche se non ho capito bene a cosa servano”.

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