Dic 31, 2012
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Le cifre dell’impegno dell’Esercito Italiano nell’anno che si conclude

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Nel corso del 2012 l’Esercito Italiano ha continuato a svolgere la propria missione al servizio della comunità nazionale e internazionale confermandosi quale importante risorsa per la difesa, la sicurezza, la pubblica utilità e la tutela ambientale.

Nell’anno che sta per concludersi, fa sapere lo stato maggiore dell’Esercito, i comandi e il personale di 6 brigate e 26 reggimenti della Forza Armata si sono succeduti nei principali teatri operativi dell’Afghanistan, del Libano e del Kosovo per garantire la presenza continua di oltre 4.300 soldati a salvaguardia della sicurezza fuori dai confini nazionali.

In Italia, su richiesta delle prefetture competenti, congiuntamente alle Forze dell’Ordine, 21 reggimenti dell’Esercito hanno assicurato permanentemente, con circa 5.000 militari, il pattugliamento delle principali aree metropolitane e la vigilanza di installazioni e obiettivi sensibili nell’ambito dell’operazione Strade Sicure.

Dall’inizio dell’operazione, nell’agosto 2008 a oggi, sono stati controllati complessivamente più di 1 milione e 800.000 persone e 920.000 mezzi, di cui più di 8.000 sequestrati insieme a centinaia di armi e oltre 2.100 chili di droga.

L’emergenza maltempo, causata dalle intense precipitazioni nevose dei primi mesi dell’anno trascorso, ha reso necessario l’intervento di 2.000 militari e 500 mezzi appartenenti a 24 fra comandi, scuole e reparti della Forza Armata situati principalmente nell’area centro nord del Paese. L’impegno di assistenza ai cittadini italiani si è rinnovato in occasione dell’emergenza maltempo in Toscana e Lazio in novembre. I reparti dell’Esercito delle aree colpite hanno supportato la Protezione Civile con 140 militari e 40 mezzi. Supporto che è stato fornito anche nel mese di maggio, quando, a seguito del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto, le prefetture hanno richiesto l’impiego dell’Esercito in concorso alla Protezione Civile.

I reggimenti del Genio Militare hanno provveduto con 300 militari e oltre 100 mezzi e attrezzature speciali alla rimozione di 1.100 tonnellate di macerie e alla vigilanza delle cosiddette zone rosse, quelle più a rischio, occupandosi della direzione di 6 progetti di demolizione e messa in sicurezza delle infrastrutture e la verifica di agibilità di 803 edifici danneggiati dal terremoto.

Alla mezzanotte del 31 dicembre si concluderà, dopo quasi 44 mesi, l’operazione Aquila. Iniziata nei primi giorni successivi all’emergenza del 6 aprile 2009, a seguito del sisma in Abruzzo, l’operazione ha visto l’impiego di 700 militari per la rimozione delle macerie e la vigilanza delle aree maggiormente danneggiate.

Un bilancio positivo quello dell’operazione Aquila che ha permesso la rimozione di oltre 160.000  tonnellate di macerie e l’effettuazione di numerosi lavori per il ripristino della viabilità nel capoluogo abruzzese. Inoltre, una task force”del Genio militare ha provveduto alla realizzazione di 1.085 MAP (Moduli Abitativi Provvisori), che hanno accolto le famiglie private della propria abitazione. Lo stesso Genio militare che, con i propri militari del Comando Genio, del Centro di eccellenza C-IED e dei 12 reggimenti presenti sul territorio nazionale, ha effettuato 2.285 interventi specialistici per la bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici (oltre 30.000 negli ultimi 10 anni), e allestito 27 ponti del tipo Bailey per il ripristino della viabilità.

Anche gli elicotteri dell’aviazione dell’Esercito (AVES), che continuano a volare nei cieli del Libano e dell’Afghanistan in supporto ai contingenti nazionali schierati, hanno partecipato alla campagna antincendi boschivi sul territorio nazionale con 228 ore di volo.

L’impegno dell’Esercito Italiano, nella notte di San Silvestro e per l’intero 2013, è di continuare quotidianamente a costituire una risorsa per la difesa, la sicurezza, la pubblica utilità e la tutela ambientale, in Italia e nel mondo.

Fonte: stato maggiore dell’Esercito

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Forze Armate · Sicurezza