Mag 26, 2009
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Nrdc-Ita Solbiate Olona, il ministro La Russa: la mini-naja non è scoutismo

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Ci tiene a incontrare i soldati, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, e così chiede al comandante generale di corpo d’armata Gian Marco Chiarini di far rompere le righe. Per questo dopo aver inneggiato all’Italia e “in questo caso alla Nato”, riferendosi alla particolarità di Nrdc-Ita che ha una doppia catena di comando al contempo nazionale e nordatlantica, raggiunge gli oltre 400 militari schierati per stringere mani, fare complimenti, indovinare le provenienze dagli accenti.

Dell’operatività esibita da La Russa si era capito fin dalla sua prima uscita. In Libano, nel maggio 2008, aveva passato in rassegna i militari dispiegati nella missione Unifil con i jeans e la giacca combat. Un look inedito per un ministro della Difesa in visita ufficiale. Nello stesso modo lo si aspettava a Bellinzago Novarese. Non lunedì scorso, ma il mese di giugno dell’anno scorso. Quando si concludeva una esercitazione (Lightning 08) di una certa importanza per l’Ita-JFHQ, il nuovo comando operativo a disposizione del Coi (Comando operativo di vertice interforze). Quando, però, si era ancora lontani dalla campagna elettorale.

Oggi 26 maggio, a una decina di giorni dalle elezioni, il ministro è arrivato in visita a Nrdc-Ita con il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica. Non ha potuto fare a meno di tessere le lodi del comando in cui operano militari di 14 diversi paesi Nato, prima di lui lo aveva fatto nel 2007 la commissione Difesa alla Camera capeggiata da Roberta Pinotti. Oggi La Russa fa di più: assicura che il suo primo impegno è diretto al benessere dei soldati, tanto da “aver pregato Guido Crosetto (sottosegretario alla Difesa, ndr) di occuparsene in via prioritaria”.

Operatività confermata poi quando si passa all’argomento servizio militare: “La leva di dodici mesi rimane il ricordo migliore”. Chiediamo approfondimenti.

Ministro, a sentire i militari operativi la mini-naja – così come da lei proposta – viene giudicata alla stregua di un mese di scoutismo. Come intende caratterizzare questo periodo che si propone di assomigliare alla vecchia leva?
Lo scoutismo è bello e nobile. Quindi non la considero una critica negativa, anch’io sono stato scout dagli otto ai tredici anni. Dunque il paragone non è offensivo, certo la proposta si rivolge a ragazzi maggiorenni o comunque dell’età in cui prima (della sospensione del servizio militare, ndr) si svolgeva il Car (Centro addestramento reclute), un periodo altamente operativo.

Quello che propongo è uno stage atletico-militare che aumenti il senso civico e l’avvicinamento a forme di volontariato da affrontare eventualmente in seguito, con la possibilità di iscriversi ad associazioni d’arma. E’ un segnale del permanere delle nuove generazioni nelle Forze Armate. Non ci sono controindicazioni, potrebbe già partire quest’estate, anche se ritengo più probabile l’estate 2010.

Una definizione di questo stage atletico-militare?
Direi un avvicinamento per chi non farà la vita militare, più che una preparazione alla vita militare. Non sono favorevole a riconoscere un punteggio che renda possibile l’ingresso nelle Forze Armate.

Come si concilia un servizio militare obbligatorio, e per ora solo sospeso, con la sua proposta?
Faremo una legge. Proprio perché questo non è un servizio militare e perché il servizio militare è attualmente solo sospeso.

Foto: materiale proprio

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Forze Armate · interviste · Libano · Sicurezza

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