Giu 2, 2013
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Carteggio. Il generale Mosca, Comiliter: “l’Esercito non sia rifugio di falliti e incapaci”

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By Vincenzo Ciaraffa

Leggendo la circolare numero dieci del 18 giugno 1963 anche un indios dell’Amazzonia capirebbe perché il Generale Alberto Mosca non fosse molto apprezzato dai suoi sottoposti: lamentosa e recalcitrante aveva introdotto la valutazione meritocratica negli enti e nei reparti da lui dipendenti!

E ciò mezzo secolo prima che – in modo demagogico – ne incominciasse a parlare la classe politica e – a vanvera – i galoppini che proliferano in ogni ministero romano non escluso quella della difesa.

Per comprendere, oggi per allora, perché l’iniziativa di Mosca (che, in fondo, era un ingenuo…) fosse destinata all’insuccesso, basta andare a scorrere gli organigrammi della Pubblica Amministrazione, degli organi istituzionali, della RAI, di Mediaset e gli annuari militari che, stranamente, sono difficilissimi da consultare nei reparti: essi sono zeppi di persone che occupano gradi militari e posti importanti grazie all’unico titolo di merito di essere “figli del padre”.

Forse è per tale ragione che il punto quinto della circolare reca un’affermazione categorica: «… l’Esercito non deve costituire il rifugio dei falliti e degli incapaci».

Simpaticissimo, burbanzoso Generale Alberto Mosca; le cose, poi, nelle nostre Forze Armate non sono andate proprio così sennò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sarebbero ancora prigionieri degli indiani. Come vogliamo definire coloro che prima li hanno comandati e poi abbandonati?

Vincenzo Ciaraffa

Il carteggio del generale Alberto Mosca a cura di V.Ciaraffa in Paola Casoli il Blog

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Carteggi